Descrizione
Malacarne – Kids come first è il libro realizzato da Francesco Faraci: un viaggio lungo 3 anni nelle periferie della città di Palermo, scandagliate in profondità.
Malacarne è stato finanziato in parte in crowdfunding e in parte da Crowdbooks.
É stato curato da Benedetta Donato, contiene una selezione di più di 70 foto in bianco e nero ( bicromie ) nelle quali i protagonisti principali sono i bambini.
Le periferie disagiate della città di Palermo sono fiumi in piena di bambini che, crescendo nel Sud, sanno di dover correre più veloci degli altri e imparare in che direzione giri il mondo per evitare di rimanerne schiacciati.
Spesso, credendo che non abbiano alcuna possibilità di redenzione già dalla partenza, diventano facile preda delle organizzazioni criminali.
Sono diffidenti, sospettosi e a volte violenti, ma penetrando nella loro realtà quotidiana, e andando in giro con loro per la città, essi si aprono in tutta la loro dolcezza e umanità. Non sono altro che bambini.
Anche se per la maggior parte delle persone sono solo ladruncoli, piccoli spacciatori, teppisti e delinquenti.
Un’immersione profonda in un’umanità magmatica e vorticosa, piena di energia, spesso incontrollabile, condotta senza alcun pregiudizio.
I protagonisti sono i bambini che vivono ai margini della società, obbligati a imparare la dura realtà del mondo che li circonda già nei primi anni di vita.
Cep, Zen, Brancaccio, Sperone e Ballarò: un mondo in miniatura dotato di un’identità forte e ai limiti della legalità. Comprendere un tessuto sociale significa stabilire con esso un patto di reciproca fiducia in cui l’uno tradisce l’altro e viceversa.
Questi sguardi e queste storie definiscono una costellazione che conduce oltre la fotografia.
I bambini di Malacarne sono anticonformisti, provocatori e ribelli, vanno dritti al punto, all’essenza, e per loro è difficile mentire anche quando vorrebbero.
La borghesia più conformista li definisce Malacarne, paragonandoli agli scarti di carne animale prodotta dalle macellerie, brandelli putridi di carne che puzzano di morte, ignorando tutto il potenziale e l’energia di questi bambini.
Francesco Faraci (1983) è un fotografo documentarista nato, e tutt’oggi residente, a Palermo. Ha studiato Antropologia e Sociologia all’Università di Palermo scegliendo la fotografia come mezzo d’espressione e ricerca.
Ha imparato dai grandi fotografi europei e americani (William Klein, Henri Cartier-Bresson, Robert Doisneau, Robert Capa) provando a definire un linguaggio fotografico personale.
Il suo lavoro indaga su una serie di contraddizioni: i paradossi esistenziali, la convivenza di diverse culture della Sicilia e i suoi flussi migratori.
È sempre in viaggio per le strade della sua regione e dei paesi del Mediterraneo per raccontarne la realtà. Il suo lavoro è apparso su La Repubblica, Il Manifesto, Il Venerdì di Repubblica, The Globe and Mail, Time Magazine, Erodoto 108 e The Guardian. È anche un videomaker e uno scrittore.
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