Descrizione
Un libro unico su Sant’Orsola, monastero benedettino del trecento, situato nello storico quartiere di San Lorenzo a Firenze, a due passi dalle Cappelle medicee e dalla Cattedrale di Santa Maria del Fiore. Convento poi trasformato, agli inizi dell’Ottocento, in una sede della Manifattura Tabacchi per la produzione del sigaro toscano e, nel secondo dopoguerra, adibito a Centro di accoglienza degli esuli istriani, fiumani dalmati e poi a Centro sfrattati.
Il volume è diviso in due parti.
La prima parte raccoglie la ricerca fotografica di Daniela Tartaglia sullo stato del monastero, sulle sue trasformazioni e ferite, sugli spazi devastati, abbandonati e preclusi da decenni al pubblico. Non è solo una documentazione fotografica dell’architettura ma un modo per arrivare a trovare la ferita inflitta al luogo dalla mano dell’uomo. e, attraverso le immagini, cercare di curarla.
Le fotografie del libro permettono peraltro di vedere, per la prima volta, cosa rimane di un luogo sacro, uno dei più antichi di Firenze, delle sue persistenze ma anche di intuire le sue potenzialità future poiché Sant’ Orsola è uno straordinario spazio di quattordicimila metri cubi che, se recuperato ed aperto alla città, potrebbe diventare essenziale per la ridefinizione sociale e culturale del centro storico.
La seconda parte del libro ricostruisce, invece, la memoria storica di Sant’Orsola attraverso numerose fotografie d’epoca, documenti e testi di storici, architetti, scrittori, poeti, artisti che, nel tempo, si sono occupati dell’antico monastero femminile, della sua costituzione e delle sue diverse destinazioni d’uso.
L’autrice è una fotografa che ha una solida base storica proveniente dai suoi studi universitari ed è fermamente convinta che preservare le testimonianze della storia materiale dalla dimenticanza e dall’oblio sia un modo per comprendere il passato e le connessioni con il presente. Per questo ha dedicato diversi anni del suo progetto a reperire fonti storiche, materiali iconografici, testimonianze orali con l’obiettivo ultimo di creare una sorta di grande affresco corale.
Nel libro troverete la presentazione dello storico dell’arte Tomaso Montanari, la ricostruzione storica dell’ex convento femminile (dove sembra sia stata sepolta Lisa Gherardini del Giocondo, la famosa Monna Lisa di Leonardo) dell’architetto Gianfranco Romandetti; le lettere che Maria Salviati dei Medici scriveva dal convento all’amato consorte Giovanni dalle Bande nere, il saggio di Donatella Masini e Maurizio Bertelli sulle sigaraie della Manifattura Tabacchi di Sant’Orsola ed alcune fotografie storiche provenienti dagli archivi Alinari, le fotografie e la testimonianza di una esule istriana che li ha vissuto e la ricostruzione storica del Centro sfrattati a firma di Amos Cecchi, le immagini scattate nel 1971 da Massimo Agus a corredo della sua tesi di laurea.
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