Descrizione
TALES FROM THE WALL
A distanza di oltre trent’anni dalla sua nascita, la street art è divenuta un fenomeno diffuso in tutto il mondo. Partendo dalle periferie dei grandi centri urbani degli Stati Uniti si è diffusa rapidamente in tutte le principali città del mondo e poi le province, affermandosi come una forma d’arte universalmente riconosciuta.
La portata rivoluzionaria della street art mette sta proprio nel pensare a un’arte che si impadronisce degli spazi urbani, a volte anche con violenza, depositandosi sui suoi edifici, sui treni, nelle gallerie, per comunicare a un pubblico diverso, e certamente più ampio, di quello delle gallerie o dei musei. La street art si lega indissolubilmente col paesaggio di una città determinando e raccontando la sua storia attraverso il tempo. Sempre più frequentemente istituzioni pubbliche e private finanziano e commissionano la realizzazione di opere di street art permettendo ad numerosi artisti di mostrare il proprio talento a un pubblico sempre più ampio e ricettivo.
Tales From The Wall non intende essere un semplice catalogo delle opere realizzate in giro per il mondo da Marco Burresi (in arte Zed1), ma un vero e proprio diario di viaggio in cui l’artista racconta sé stesso e un percorso artistico durato ben sei anni (dal 2011 a oggi) attraverso i propri lavori, storie personali e aneddoti. I suoi murale, oggi presenti in numerosissime città del mondo, a loro volta raccontano tante altre storie ambientate un universo colorato e surreale, abitato da animali antropomorfi, burattini e altre creature fantastiche.
ZED1, pseudonimo di Marco Burresi, è uno street artist italiano, nato a Firenze e cresciuto a Certaldo, città in cui ancora oggi risiede. Si avvicina al mondo della street art in giovanissima età all’inizio degli anni Novanta quando, ancora studente di Grafica Pubblicitaria, si aggira armato di bombolette spray in compagnia dei suoi amici per apporre la propria tag (da cui il nome di Zed1) sui muri della sua città e di altre città italiane. In questo periodo entra in contatto con la cultura di strada e rimane affascinato da alcune fotografie che ritraggono i grandi murales disseminati per le città degli Stati Uniti.
Negli anni successivi affina la propria tecnica focalizzandosi sul disegno figurativo e inizia a ideare personaggi che hanno con sembianze di marionette e manichini, soggetti che ancora oggi sono ricorrenti nelle sue raffigurazioni. Pur non disdegnando la pittura su tela, capisce che è il murale il mezzo attraverso il quale sente di esprimersi al meglio e realizza nel corso anno dopo anno opere sempre più estese e complesse, prima nelle principali città italiane e, più recentemente, all’estero fino a divenire uno dei nomi più conosciuti nel panorama internazionale della street art.
A un primo sguardo le sue raffigurazioni sembrano riferirsi al mondo dell’illustrazione per l’infanzia e osservandole si viene proiettati un universo fiabesco popolato da animali antropomorfi, burattini, marionette, personaggi provenienti dal mondo del circo o prelevati dalla letteratura fantastica. Ma in un secondo momento quelle stesse figure assumono un aspetto molto meno rassicurante, a tratti grottesco, che raccontano un mondo adulto cinico e perverso.
Non è un caso che lo stesso artista menzioni tra gli artisti che più lo hanno influenzato il pittore olandese Hieronymus Bosch, oltre a street artist come l’italiano BLU, i brasiliani OSGEMEOS e, naturalmente, l’inglese Banksy. Negli ultimi anni l’irrefrenabile voglia di sperimentazione porta Zed1 a realizzare una serie di progetti definiti Second Skin: a un murale permanente, realizzato direttamente sul muro, viene applicato un secondo strato di carta sul quale, con l’ausilio di varie tecniche, viene realizzata una “seconda pelle”. In questo modo col passare del tempo, grazie agli agenti atmosferici o all’intervento diretto dell’uomo, lo strato di carta si deteriorerà rivelando lo strato sottostante.
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